Dogtooth tuna - Gymnosarda unicolor
Il Tonno dente di cane, Gymnosarda unicolor, è un pesce osseo marino della famiglia Scombridae. Rispetto agli altri Scombridae di grandi dimensioni (come i tonni) Gymnosarda unicolor ha la bocca in proporzione molto più grande e armata di denti grandi e caniniformi. La linea laterale è fortemente ondulata. Le scaglie sono presenti solo in un’area toracica. Il colore è uniformemente blu scuro/nero sul dorso e argenteo sul ventre, senza linee, macchie o altri segni. La taglia massima nota è di 248 cm, la media di circa 90 cm. Il peso massimo registrato è di 131 kg. tonno dente di cane
Limitato all’Indo-Pacifico tropicale è legato alle barriere coralline, nei cui pressi staziona facendo vita pelagica. La profondità massima nota è di circa 300 metri. Solitario, talvolta forma piccoli branchi di non più di 6 individui. Il tonno dente di cane, nell’ambiente in cui vive, è un predatore all’apice della catena alimentare, tale posizione con i carangidi giganti, il pesce napoleone e le grandi cernie, così come gli squali di barriera toro e tigre.
Questi aggressivi predatori opportunisti si nutrono di piccoli pesci, calamari, ma sono in grado di catturare un’ampia varietà di prede. Non è oggetto di pesca commerciale specifica se non in limitate situazioni locali. Viene catturato soprattutto con palamiti e lenze.
Lo sfruttamento commerciale di questa specie è limitato dal fatto che si tratta di un animale solitario che non forma banchi numerosi e facilmente pescabili. Viene catturato anche da pescatori sportivi. In alcuni luoghi sono stati riscontrati casi di ciguatera. Questi pesci sono solitamente commercializzati in scatola e congelati.
Questo tonno dente è apprezzato come pesce da tavola e pertanto ricercato sia dai pescatori con canna e mulinello che dai pescatori subacquei. Spesso viene catturato accidentalmente dai pescatori che praticano la traina per altri pesci con esche morte e vive o con esche artificiali. Gli esemplari di grandi dimensioni si trovano raramente dove la pesca è più intensiva.
Quando rimangono agganciati all’amo tendono ad andare velocemente verso grandi profondità e succede spesso che la lenza entri in contatto con il fondale roccioso e quindi si rompe. Si tratta di una specie diffusa su un ampio areale e non soggetta a pesca intensiva. Non si hanno informazioni sullo stato delle popolazioni ma appare improbabile che siano in declino. Per questi motivi la IUCN classifica questa specie nella più bassa categoria di minaccia.
(tratto da Wikipedia)
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