Raccoon Butterflyfish - Chaetodon lunula
Il Pesce Farfalla Mezzaluna (Chaetodon lunula Lacepède, 1802) è un pesce farfalla appartenente alla famiglia dei Chaetodontidae molto apprezzato per la sua grazia e la sua livrea. Vive principalmente nell’area dell’Indo-Pacifico compresa tra l’Africa orientale, Ducie, le Hawai, Maldive e le Isole Marchesi, in acque con temperatura tra i 24 e i 28 °C, presso la barriera corallina, sulla quale può trovare cibo e rifugio lontano da forti correnti oceaniche.
Si tratta di un pesce notturno che ama nuotare in coppia o in piccoli gruppi in una fascia compresa tra i 30 metri di profondità e la superficie. Gli esemplari giovani solitamente rimangono nelle vicinanze delle barriere coralline o negli scogli. Il Chaetodon lunula non è particolarmente aggressivo se non con Balestidae e Scorpionidi. La sua dieta comprende nudibranchi, spirografi, alghe e numerose specie di coralli. In acquario è stata notata la sua voracità nei confronti di altri pesci e pertanto se ne sconsiglia la convivenza anche se si tratta di esemplari giovani. Il pesce farfalla lunula, come tutti i Chaetodontidae è una specie ovipara.
Il Pesce Farfalla Mezzaluna, Chaetodon lunula, può raggiungere una lunghezza di 20 cm. Questi grandi pesci farfalla hanno un contorno ovale, con un motivo di strisce rossastre oblique ascendenti sui fianchi e bande bianche e nere sul viso e sugli occhi, simile alla maschera del “procione” (da cui il nome comune). Mostrano una macchia nera sul peduncolo caudale e strisce gialle oblique dietro la testa. Hanno 10-14 spine dorsali e 3 spine anali. Sono pesci che vivono all’interno dei delicati ecosistemi delle barriere coralline e come sappiamole barriere sono minacciate, direttamente o indirettamente, dall’attività umana. Pesca a strascico e ancore possono danneggiarle significativamente, mentre l’uso indiscriminato (fortunatamente bandito anni fa) del veleno per stordire i pesci e il commercio in acquariofilia ha causato in alcune zone una morìa a macchia di leopardo dei polipi che si trovavano nella zona.
È recente l’allarme degli scienziati riguardo alle barriere coralline presenti nell’Oceano Indiano: qui più di ogni altra parte si registra un aumento delle temperature specialmente nelle aree interessate dai cambiamenti climatici ha portato alla perdita del 90% dei coralli.
(extract from Wikipedia)